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Tutto inizia la notte in cui Dario De Marco sente 'quella' vocina che, per la prima volta, invoca il papà invece della mamma; poi continua 'quel pomeriggio', in cui nelle poche ore di libertà, senza di lei, non sa come occupare l'agognato tempo per sé; l'affare peggiora quando il proverbiale "ogni scarrafone è bello a mamma sua" diventa "e figuriamoci a papà suo". La questione va avanti quando, finalmente, è lo stesso De Marco a svelare la sua agnizione: si, lo ammetto. Sono dipendente da mia figlia! Dal coming out all'autodiagnosi il passo è breve, e il passo è proprio questo libro che tenete tra le mani. Anche se non avete una figlia ma un figlio; anche se non avete figli ma ci state pensando (o anche no): questo libro è per voi. Anche se non l'avete scritto voi. Ma è come se. Questo saggio racconta ironicamente una dipendenza fortuita che si basa su profonde convinzioni etiche: la parità dei diritti e doveri uomo-donna, e quindi papà-mamma e, non da meno, la considerazione dei bambini non come sguardi sul mondo con qualcosa in meno degli adulti. Anzi.